mercoledì 26 novembre 2014

La Sacra spina di Cortemilia



LA SACRA SPINA DI CORTEMILIA


Questa che vado a raccontare è una di quelle storie che ci riportano indietro di tanti anni, secoli. Una di quelle storie scoperte per caso passeggiando sotto i portici di uno dei tanti paesini del basso Piemonte, di quei paesini ricchi di storie, di miti, di leggende, di credenze e di speranze.
Casualità, curiosità, caparbietà. Come sempre solo viaggiando, esplorando oltre i confini del proprio mondo si possono aprire altri mondi e in altri mondi sentirsi protagonisti. Sono bastati una serie di pannelli illustrativi per portarmi a conoscenza di questa realtà che ha dell’incredibile e che ancora una volta mi porta ad immaginare la vita in tempi andati.

Una tradizione vuole che quasi 1000 anni fa, nel 1095 per la precisione, un giovane cavaliere di Cortemilia, cittadina oggi di 2.500 anime in provincia di Cuneo, feudatario di un territorio compreso tra le Valli Bormida e Belbo, udendo le parole di un predicatore, in nome dell’allora papa Urbano II, si unì alla prima Crociata. Quattro anni dopo, divenuto membro dell’esercito di Goffredo di Buglione, questo cavaliere combatté per la conquista di Gerusalemme e l’anno successivo si rimise sulla via del ritorno. Giunto a Costantinopoli, l’attuale città di Istanbul, in Turchia, volle rendere omaggio alle reliquie del Cristo, riuscendo in qualche modo ad impossessarsi di tre spine della corona con cui Gesù era stato torturato ed in seguito crocefisso. Non vedeva l’ora di rientrare nelle sue terre, ma sulla via per Genova la nave sulla quale viaggiava venne attaccata e lui cadde prigioniero!
Fece allora un voto. Se fosse stato liberato avrebbe eretto una Cappella che custodisse le tre spine nel primo villaggio del suo feudo nel quale avesse messo piede! La provvidenza fece sì che la nave su cui viaggiava venne a sua volta attaccata da una nave genovese e l’audace cavaliere di Cortemilia riuscì finalmente a raggiungere prima il capoluogo ligure e successivamente Savona. Da qui varcò i confini del suo feudo arrivando a Montechiaro d’Acqui, il primo villaggio dei suoi feudi,dando ordine di costruire una cappella votiva, che avrebbe custodito le tre preziose spine giunte integre dall’impero Bizantino. La cappella divenne ben presto un’importante Chiesa meta di centinaia di pellegrini!

Ma il disappunto di Cortemilia, paese nel quale il cavaliere era nato e cresciuto, si fece nel corso dei secoli sentire. Anche i cittadini del piccolo borgo cuneese avevano diritto alle spine ‘conquistate’ dal loro concittadino. A porre fine a secoli di discordie ci pensò nel 1542 il vescovo di Acqui che donò a Cortemilia una delle tre spine. Qua fu portata con solenne processione.
Oggi la spina di Cortemilia è custodita presso il museo Diocesano di Alba, ma passeggiando per il paese nell’aria aleggia ancora quello spirito di orgoglio per questo lontano antenato che quando è stato in vita è riuscito a portare una sacra reliquia in territorio piemontese!
E se vi capita di andare a Cortemilia lasciatevi trasportare dai pannelli illustrativi che sono stati installati nel 2012 e che ripercorrono le valorose gesta del cavaliere di Cortemilia e delle tre spine del Cristo!


Nessun commento:

Posta un commento